Da Dove Venivano i Sumeri?

Particolare dello Stendardo di Ur (2600 a.C. circa), un capolavoro dell’arte sumera.

La civiltà sumera fiorì nel IV millennio a.C. nella regione conosciuta come Mezzaluna fertile, situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Ai Sumeri sono attribuite numerose invenzioni di fondamentale importanza per lo sviluppo della civiltà: tra queste la scrittura, le leggi e il calendario. Tuttavia, ancora non è chiaro da dove essi provenissero: sebbene gli studiosi concordino sul fatto che i Sumeri non fossero originari della Mesopotamia, il loro luogo di provenienza resta tuttora ignoto.

Quindi, dato che questo luogo è ignoto… non ci resta che andare a cercarlo! Certo, non abbiamo mappe, ma come vedremo, l’analisi dei miti e dei reperti “immateriali” (lingua e toponomastica) ci sarà d’aiuto…

Il mistero della lingua sumera

Il luogo di provenienza dei Sumeri non è l’unico aspetto misterioso di questo popolo: anche la loro lingua, infatti, ha origini sconosciute. Si tratta di una lingua isolata, vale a dire, non imparentata con le altre lingue parlate in quella zona: ciò indica che i Sumeri non erano originari del Medio Oriente.

Sebbene la questione sia tuttora controversa (non riassumibile certo in queste poche righe), alcuni studiosi hanno trovato dei possibili “agganci” tra la lingua sumera ed altre lingue. Vediamo qualche esempio.

  • È stato fatto notare che la grammatica sumera è molto simile a quella ungherese. Kálmán Gosztony, professore di filologia sumera alla Sorbona, dimostrò che fra le 53 caratteristiche della grammatica sumera, 51 sono tipiche anche di quella ungherese; pertanto l’ungherese sarebbe il linguaggio più affine a quello parlato dai Sumeri.
  • Simo Parpola, un assiriologo finlandese, ha pubblicato alcuni anni fa un dizionario etimologico della lingua sumera in cui sostiene la sua parentela con le lingue uraliche (che comprendono per esempio l’ungherese e il finlandese).
  • Andis Kaulins, un ricercatore indipendente, ha raccolto qui una lunga lista di vocaboli che sembrerebbero suggerire un legame tra il sumero e il lèttone.

È opinione comune, fra gli studiosi, che la sede originaria dei Sumeri fosse situata a nord della Mesopotamia, forse sui Monti Zagros, vicino al confine con l’odierna Turchia. Ma se i ricercatori citati poc’anzi fossero nel giusto, dovremmo spostarci molto più a nord, tra la Russia e i Paesi baltici.

Toponomastica sumera

Di toponomastica ci eravamo già occupati in altri articoli, in particolare questo, dove avevamo cercato di rintracciare la sede originaria di due popoli italici, i Veneti e i Liguri. Perché quindi non tentare un approccio simile anche con i Sumeri?

Ebbene, questo è ciò che ho fatto. Risultato? Ho rintracciato altre due “Mesopotamie” parallele, dove si trovano riprodotti numerosi toponimi della Mezzaluna fertile: queste sono il Nord Europa e l’India.

Nord Europa

Nell’Europa settentrionale (in particolare lungo le coste orientali del Mar Baltico) si trova una quantità prodigiosa di toponimi che richiamano il mondo sumero. Qui ne elencheremo alcuni tra i più significativi.

Cominciamo dall’Estonia, dove (muovendoci da est a ovest), incontriamo Ereda (Eridu), Unukse (Unug, altro nome di Uruk), Uuri (Ur), Suurupi (Shuruppak) e Kiisa (Kish). Nell’isola di Saaremaa, invece, troviamo la località di Üru (Ur). Più a sud, in Lettonia, troviamo nella capitale, Riga, il lago Bābelītis, che ricorda Babilonia.

Toponimi “sumereggianti” distribuiti tra l’Estonia e la Lettonia.

In Finlandia si trovano molti altri toponimi assonanti con quelli mesopotamici, per esempio Kissuo (Kish), Uro (Ur), Suuruspää (Shuruppak), Sipari e Sipparinkorpi (Sippar), Nipuri (Nippur), Laakasuo (Lagash), Läräkekorpi (Larak), Laarsniittu (Larsa) e infine Kaldea, che ricorda i Caldei. In Russia invece, nei pressi del Lago Ladoga, si trova la località di Sumeria.

Altri toponimi che ricordano le antiche città sumere, distribuiti tra la Russia e la Finlandia.

Altre località ricordano gli dèi del pantheon sumero: in Russia, nella parte settentrionale della Carelia, troviamo il lago Enki (Enkijärvi); nella Finlandia meridionale incontriamo invece la località di Enkismusa. In Estonia troviamo Maardu (Marduk) e, nell’isola di Hiiumaa, Utu, mentre in Lettonia abbiamo Tūmuži (Dumuzi). Infine, la località di Gilga, in Lituania, ricorda Gilgamesh.

Toponimi riconducibili a divinità sumere, distribuiti in diversi Paesi baltici.

India

Un altro luogo “gemello” della Mesopotamia è l’India: anche qui, infatti, si trovano diverse località i cui nomi ricordano le città sumere. Vediamone alcuni.

Nello Stato di Orissa, affacciato sul Golfo del Bengala, incontriamo Erida (Eridu), Surupa (Shuruppak), Urukula (Uruk), Bautibereni (Bad-Tibira), Nipur (Nippur) e Sipari (Sippar). Più a nord, nello Jharkhand, troviamo Uru (Ur) e Nini (Ninive). Spostandoci ancora più a nord, nel Bihar, troviamo invece Larsa, Sipara (Sippar) e Sumera.

Toponimi “sumeri” presenti in India.

La presenza di questi toponimi è piuttosto singolare per due motivi: 1) sono distribuiti su un’area relativamente piccola se rapportata a quella dell’intero subcontinente indiano; 2) si tratta perlopiù di campi e di piccoli centri abitati, non di città importanti (ciò vale anche per i toponimi baltici). Chi fu allora a battezzare questi luoghi? E perché scelse proprio questi nomi?

Alcune considerazioni

Dunque abbiamo tre luoghi (Mesopotamia, Nord Europa, India) dove si rinvengono toponimi riconducibili ai Sumeri. Ma anche altri luoghi del mondo sembrano legati in qualche modo alla civiltà sumera: Felice Vinci, nel suo nuovo libro I Misteri della Civiltà Megalitica, cita per esempio la Sardegna (dove è presente un edificio straordinariamente simile a una ziggurat, Monte d’Accoddi, il cui nome ricorda la città di Akkad) e il Perù/Bolivia, dove abitava il popolo – ora estinto – degli Uru, e dove negli anni ’60 fu rinvenuto un vaso di pietra (il cosiddetto Fuente Magna) recante iscrizioni proto-sumeriche.

Ma allora da dove venivano davvero i Sumeri? Si sono sparsi nel mondo a partire dalla Mesopotamia, oppure provenivano da un’altra parte?

A mio avviso, ciò che si è verificato in Mesopotamia è analogo a quanto accaduto nell’antico Egitto. Quando fiorì la civiltà sumera, la Mezzaluna fertile era già abitata da centinaia di migliaia di anni; probabilmente i Sumeri, come gli Egizi, non fecero altro che integrarsi in questa antichissima civiltà. E, sempre come gli Egizi, anch’essi probabilmente provenivano dal Nord Europa.

L’origine nordica dei Sumeri, come abbiamo visto, è suggerita sia da alcune convergenze linguistiche, sia dalla toponomastica. Ma c’è anche un altro indizio, proveniente dalla mitologia. Nell’Epopea di Gilgamesh, infatti, si narra che l’omonimo eroe perse negli Inferi il “pukku” e il “mekku”, due simboli del potere regale talvolta tradotti rispettivamente come “tamburo” e “bacchette”. Eppure, come fatto notare in questo articolo, il puukko è il tipico coltello da caccia finlandese, e sempre in Finlandia miekka (parola molto simile a mekku) significa “spada”! In effetti, il coltello e la spada si addicono a rappresentare il potere molto più del tamburo e delle bacchette…

Un puukko risalente al 1939-1940, con la sua custodia. Fu questo il “pukku” che Gilgamesh perse negli Inferi?

Se questa ricostruzione è corretta, quindi, la primordiale civiltà sumera fiorì sulle coste orientali del Mar Baltico; successivamente i Sumeri discesero, forse per via fluviale, nel Caucaso; da lì una parte della popolazione sarebbe giunta in Mesopotamia, un’altra in India e un’altra ancora in Sardegna. La presenza in Sudamerica di reperti con iscrizioni cuneiformi potrebbe essere dovuta a una migrazione successiva, oppure ai commerci. Chiaramente è ancora presto per giungere a una conclusione; certo è che la nostra storia è assai più ricca di colpi di scena di quanto avessimo immaginato.

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